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"DISTRETTO DEL COMMERCIO AVANTI TUTTA"

Il Distretto Urbano del Commercio (DUC) è risultata essere un’esperienza entusiasmante, positiva e moderna, esaltatasi attraverso il principio di lavorare in equipe per cogliere risultati che singolarmente apparirebbero inavvicinabili.

Riproporre e potenziare l’iniziativa appare una scelta ovvia e naturale, per esplicitare il sostegno ad una categoria economica che ha il pregio, con la propria effervescenza, di concorrere all’attrattività di un centro abitato.

L’esperienza in argomento, inoltre, funge da stimolo per progettare il “distretto turistico della calzatura”, ossia ideare un’offerta mirata ai visitatori che trasformano lo shopping in un’opportunità per conoscere tutto ciò che c’è oltre il sipario dell’acquisto effettuato.

La curiosità di toccare con mano il tasso di artigianalità del prodotto scelto, di percepire quanta storia e tradizione si racchiude nella bellezza e nella fattezza del manufatto acquistato sono predisposizioni innate nei turisti sulle quali far leva per promuovere quel marketing territoriale di cui si parla da tempo e di cui si avverte il bisogno per sfruttare la capacità di attrarre mediante la genialità di coloro che hanno saputo connettere le conoscenze del passato con le esigenze del presente.

La pressione fiscale locale rappresenta un argomento di estrema attenzione per la categoria in argomento.

L’amministratore equilibrato non può avventarsi in proposte di sgravio quando lo Stato riduce, di anno in anno, i trasferimenti erariali.

È, invece, indubbiamente più avveduto rimodulare le aliquote di prelievo dell’imposta municipale propria come già messo in atto negli ultimi esercizi.

Una maggiore pedonalizzazione del centro cittadino e, conseguentemente, una minore accessibilità veicolare nei medesimi luoghi sono argomenti che possono scavare solchi profondi tra le opinioni dell’Amministrazione comunale e quelle dei commercianti.

È risaputo, infatti, che viabilità e commercio leggono quasi sempre le criticità del traffico caotico con due lenti decisamente diverse.

Trattandosi però di punti di vista che poggiano, entrambi, su fondate premesse, è ragionevole discuterne partendo dal presupposto che la reciproca soddisfazione possa costituire la meta da traguardare.

I NOSTRI PUNTI DI FORZA

 

  • Distretto Urbano del Commercio (DUC) un’esperienza entusiasmante, positiva e moderna. Potenziare l’iniziativa appare una scelta ovvia e naturale, per esplicitare il sostegno ad una categoria economica che ha il pregio di concorrere all’attrattività di un centro abitato.

  • distretto turistico della calzatura un’offerta mirata ai visitatori che trasformano lo shopping in un’opportunità per conoscere tutto ciò che c’è oltre il sipario dell’acquisto effettuato.

  • La pressione fiscale locale rappresenta un argomento di estrema attenzione per la categoria in argomento. L’amministratore equilibrato non può avventarsi in proposte di sgravio quando lo Stato riduce, di anno in anno, i trasferimenti erariali. È, invece, indubbiamente più avveduto rimodulare le aliquote di prelievo dell’imposta municipale propria come già messo in atto negli ultimi esercizi.

  • pedonalizzazione del centro cittadino da discutere ragionevolmente con i commercianti in modo che si possa ottenere soddisfazione reciproca.

Conclusioni

 

I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.

Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.

Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.

Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.

Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.

Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.

Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.

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