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Il Giorno della Memoria: nel 1945 c'era un campo di prigionia a Parabiago?


Dal 20 luglio del 2000, la Repubblica Italiana riconosce il 27 gennaio (giorno in cui nel 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz) come il "Giorno della Memoria" per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In questa giornata, quindi, la legge italiana invita a promuovere momenti di riflessione su quanto è accaduto nei campi nazisti in modo da conservare la memoria di un tragico periodo della storia d'Italia e dell'Europa, in modo che simili eventi non accadano più.


Partendo da questa finalità, per la ricorrenza del Giorno della Memoria, il Sindaco Raffaele Cucchi invita i cittadini a interrogarsi e a promuovere una ricerca storica su cosa accadde a Parabiago durante quegli anni: "Trovo troppo riduttivo affiggere manifesti per la città in segno di ricordo... quanti si soffermano a leggere e guardare? Se vogliamo che questa ricorrenza colpisca davvero le nostre anime e soprattutto quelle dei giovani, occorre andare nel cuore della nostra storia e scoprire che anche a Parabiago esisteva un campo di prigionia.".


A dirlo è un libro scritto da Nicola Aducci (“Gli altri” – fascismo repubblicano e comunità nel Torinese (1943-1945) pubblicato da Franco Angeli) che ricostruisce la storia di Torino in tempo di guerra (1943-1945), ma l'aspetto curioso è che nel riportare i fatti e la storia di alcuni personaggi con ruoli di comando, l'autore racconta le vicende accadute Cunzi Giuseppe, Vicecommissario di Polizia, nato nel 1914 a Napoli, laureato in legge e giunto a Torino nel 1942. Nell'aprile del 1945 viene nominato vicequestore e in questa veste guida l'azione contro gli agenti della polizia ausiliaria che si sono ribellati. Successivamente viene catturato e rinchiuso prima nel campo di prigionia di Parabiago, dove comanda la polizia interna del campo, poi a Coltano in provincia di Pisa e di nuovo a Torino per essere processato e condannato perché riconosciuto colpevole di collaborazionismo. Solo nel 1950 la Corte di Cassazione annullerà la sentenza per amnistia.


“Leggendo questo libro -dichiara il Sindaco Cucchi- ho appreso dell'esistenza di un campo di prigionia proprio qui a Parabiago durante la seconda guerra mondiale. Il fatto mi ha colpito molto e incuriosito a tal punto da portarmi a riflettere su come la storia ci tocchi da vicino. Ed è proprio partendo da questo spunto che vorrei invitare tutti a contestualizzare il Giorno della Memoria nella nostra città -prosegue il Sindaco- e questo significa capire cosa sia successo a Parabiago durante gli anni dell’Olocausto. Andiamo ancora più in profondità nella ricerca storica della nostra città di quanto non abbiamo già fatto scrittori, appassionati e storici... chissà mai che la memoria per noi non si sveli più vicina di quanto ci immaginiamo...".


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