Comunicato stampa del 13 maggio 2021
Inquinamento acustico notturno: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune che riduce l’orario di apertura serale a un pub cittadino.
Il Consiglio di Stato si pronuncia a favore del Comune di Parabiago che ha impugnato un’ordinanza del Tar della Lombardia, che aveva dato ragione a un locale commerciale cittadino, al quale era stata disposta la chiusura anticipata alle ore 22:00, invece delle 24:00, per non aver rispettato le norme di inquinamento acustico durante le ore notturne.
“La vicenda risale a circa un anno fa -dichiara il Sindaco Raffaele Cucchi- quando alcuni cittadini si sono lamentati di eccessivo rumore notturno dovuto all’attività di un pub cittadino nelle vicinanze, che non ci sembra opportuno citare. Ci preme, però, portare l’attenzione pubblica, sia sull’attività di controllo che coinvolge l’Amministrazione Comunale in questi casi, sia sull’atteggiamento, spesso superficiale, di alcune attività commerciali serali che violano le norme sottovalutando i danni che un eccessivo e costante rumore acustico può provocare quando supera i limiti consentiti. Questo è ciò che è accaduto in questa circostanza: abbiamo interpellato Arpa, su richiesta dei cittadini, che ha documentato il superamento dei decibel consentiti e disturbo alla quiete pubblica.”.
L’Amministrazione ha, quindi, disposto la chiusura del pub alle ore 22:00 nel rispetto a quanto rilevato da Arpa e fino alla messa a norma del locale. Il provvedimento è stato impugnato davanti al Tar della Lombardia che ne ha sospeso gli effetti fino alla decisione conclusiva. Da qui il ricorso dell’Ente al Consiglio di Stato.
“Non è semplice, per gli amministratori -sottolinea l’Assessore alla Sicurezza, Barbara Benedettelli- dover affrontare situazioni in cui ci sono in ballo due diritti da tutelare che, in qualche modo, si contrappongono. In questo caso, si tratta del diritto al lavoro e del diritto al riposo. La convivenza ha spesso bisogno di senso civico e tolleranza, ma esistono normative che hanno stabilito limiti entro i quali stare per il rispetto di entrambi i diritti. Ci siamo, quindi, mossi con estremo rigore attraverso gli strumenti, i tempi e i mezzi che la legge ci consente. Proprio per questo siamo rimasti stupiti dalla sentenza del tar che annullava la nostra ordinanza e abbiamo deciso di ricorre al Consiglio di Stato.”.
Con la pronuncia del Consiglio di Stato, l’orario notturno che il pub coinvolto dovrà rispettare sarà, quindi, quello anticipato delle ore 22:00, oltre a doversi fare carico delle spese generali.
“Invitiamo i gestori di bar e attività commerciali serali al rispetto della normativa -conclude il primo cittadino- oltre a prestare attenzione alla quiete pubblica nel riguardo dei propri vicini di casa. È sempre spiacevole incorrere in queste situazioni, ma necessario l’intervento pubblico laddove, nonostante le lamentele e i controlli, viene a mancare la collaborazione e il senso civico, oltre al buon senso.”.
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