Una celebrità sportiva ha detto: “La disabilità è una questione di percezione. Se puoi fare anche una sola cosa bene, sei necessario a qualcuno.”
In queste parole è racchiusa una grande verità e in essa l’amministratore acuto individua la ragione di ogni progetto che vuole trasformare la disabilità in un’opportunità per consentire indistintamente a tutti di scoprire quanto ci si possa sentire necessari al prossimo.
La Città di Parabiago ha già dato prova di lodevole sensibilità nell’impegno a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche di qualunque origine esse fossero.
Il progetto “Una città per tutti” sviluppato in collaborazione con ITC Maggiolini ed alcune associazioni cittadine, l’iniziativa “Un mondo di colori senza limiti” resa possibile dal connubio arte e volontariato ed infine l’operazione di più recente organizzazione “Un pallone per uno, un goal per tutti” sono tangibili testimonianze di un livello di attenzione che, a dirla tutta, non dovrebbe caratterizzare un impegno amministrativo straordinario, bensì ordinario.
Quest’ultima considerazione induce ad affermare che suddette iniziative verranno riconfermate o aggiornate se del caso.
Per i soggetti disabili ancora in età scolare, si ribadisce la volontà di alimentare il Piano per il diritto allo studio con risorse aggiuntive di competenza dello Stato inspiegabilmente latitante in questo suo obbligo: è evidente che simile sforzo economico comporta difficoltà in altri capitoli della spesa corrente del bilancio comunale, ma trattasi di una scelta fortemente voluta da tempo.
I NOSTRI PUNTI DI FORZA
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Una città per tutti sviluppato in collaborazione con ITC Maggiolini ed alcune associazioni cittadine, Un mondo di colori senza limiti resa possibile dal connubio arte e volontariato ed infine l’operazione di più recente organizzazione e Un pallone per uno, un goal per tutti sono tangibili testimonianze di un livello di attenzione che, a dirla tutta, non dovrebbe caratterizzare un impegno amministrativo straordinario, bensì ordinario.
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Per i soggetti disabili ancora in età scolare, si ribadisce la volontà di alimentare il Piano per il diritto allo studio con risorse aggiuntive di competenza dello Stato inspiegabilmente latitante in questo suo obbligo.
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Un parco per tutti, ossia la riqualificazione delle aree ludiche comunali secondo la cadenza di un intervento/anno.
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L’incontro con alcune realtà cooperative ha messo le basi per poter costruire un progetto che dia ai ragazzi con disabilità la possibilità di fare un’esperienza lavorativa.
L'obiettivo di queste misure è quella di consentire alla nostra città di eguagliare i risultati già colti da altre realtà come avvenuto nel caso di Melbourne.
"PARABIAGO SENZA BARRIERE"
Anche gli oneri sostenuti per gli inserimenti, nelle strutture territoriali maggiormente specializzate, dei casi più bisognosi di assistenza verranno rinnovati.
Il progetto “Un parco per tutti”, ossia la riqualificazione delle aree ludiche comunali secondo la cadenza di un intervento/anno costituirà un’altra considerevole opportunità per rimuovere ogni barriera architettonica che ferisce la sensibilità delle coscienze degli esseri umani.
Recenti esperienze che hanno, con successo, dato risalto alla collaborazione tra Amministrazione comunale ed alcune categorie economiche, stimolano a testare analoghe forme tra aziende partecipate dall’Ente locale e società cooperative che operano nel campo della disabilità.
Più specificatamente si tratta di costruire un progetto, condiviso dall’Amministrazione comunale, in base al quale la formazione – già oggi offerta dalle società cooperative – è finalizzata ad un’esperienza lavorativa, vista dai giovani disabili come un’opportunità concreta per dare sfoggio delle loro capacità, da intendersi come patrimonio di competenze a disposizione della comunità.
La futura RSA che sorgerà, secondo le previsioni del Piano di governo del territorio, nella frazione di Villastanza, godrà della dotazione di un reparto riservato alle persone anziane disabili nel momento del distacco dal loro nucleo famigliare, per affrontare serenamente la stagione del “dopo di noi”.
A breve saranno modificati i contrassegni europei inerenti la disabilità: adeguarsi rapidamente alla novità sarà un must.
Quanto sopra è la sintesi di interventi apparentemente non coordinati tra loro: in realtà essi sono tasselli di un disegno di ampio respiro che consentirà alla nostra città, in futuro, di eguagliare i risultati già colti da altre realtà come avvenuto nel caso di Melbourne.
A regime Parabiago disporrà, ad esempio, di una mappa speciale per disabili a sedie rotelle che consentirà a loro di fruire di servizi (sedi di manifestazioni, di ristoranti, bar, altro) in assoluta assenza di barriere architettoniche.
Inoltre la stessa Parabiago dovrà essere raggiunta con mezzi dotati dei confort occorrenti per consentire alle persone disabili di spostarsi senza alcun disagio. Non solo, anche gli spostamenti all’interno del perimetro comunale dovranno beneficiare delle stesse agevolazioni da convenzionarsi con organizzazioni di riprovata esperienza.
Conclusioni
I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.
Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.
Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.
Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.
Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.
Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.
Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.