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La disoccupazione è il flagello sociale del terzo millennio.

Colpisce, indistintamente, soggetti giovani ed adulti; ogni area geografica del Paese accusa numeri la cui importanza è direttamente proporzionale ai volumi economici che industria e commercio hanno storicamente consolidato dalle Alpi al Mediterraneo.

La soluzione dello spinosissimo problema è riposta nella ripresa economica di cui – a detta di autorevoli fonti – si avvertono segnali incoraggianti.

Ne consegue che il ricorso a rimedi temporanei, soprattutto destinati ai casi più preoccupanti, dovrà essere prorogato mediante l’implementazione dei fondi appositamente destinati alla causa in argomento.

Voucher o buono lavoro appare essere la parola chiave di questo capitolo.

È uno strumento che introduce un sistema di pagamento che può essere impiegato per tutte le forme di lavoro non regolamentate da un contratto, poiché svolte in modo occasionale e discontinuo.

Esiste un tetto cumulativo per ogni soggetto percettore di voucher lavorativi e, tuttora, in alcuni settori produttivi il buono lavoro non è riconosciuto.

Fatte le debite premesse, si può affermare che l’Amministrazione comunale si prodigherà per dare maggior risalto a questo prezioso strumento affinché venga abbinato a competenze tali da rappresentare, in termini di prestazioni e di servizi, autentiche opportunità per la collettività.

Esistono anche voucher regionali mirati agli inserimenti lavorativi e agli stages, preceduti da un periodo di specifica formazione che può essere somministrata ai candidati presso il Centro Servizi Villa Corvini.

Prevedere, in concerto con il servizio Informagiovani, la gratuità di alcuni corsi di informatica è un ulteriore contributo spendibile per arricchire le conoscenze dei soggetti disoccupati più giovani e, di fatto, agevolarli nella ricerca al posto di lavoro.

Sviscerando ulteriormente il problema della disoccupazione, colpisce il disagio di coloro che si ritrovano senza lavoro ad un’età più problematica di altre per le reali chance di una nuova occupazione e con l’aggravio di dover mantenere i figli ancora studenti.

Il rimedio più efficace, alla portata dei mezzi dell’Amministrazione comunale, è quello di istituire – per soggetti over 45 con figli a carico – un fondo per incentivare l’occupazione attraverso l’erogazione di un contributo, a valere per il primo anno di assunzione, di un bonus a favore del datore di lavoro a titolo di integrazione per il versamento dei contributi previdenziali.

I NOSTRI PUNTI DI FORZA

 

  • Utilizzeremo Voucher o buono lavoro quale strumento per dare lavoro occasionale a chi non ne ha a fronte di prestazioni di servizi per la collettività.

  • voucher regionali mirati agli inserimenti lavorativi e agli stages, preceduti da un periodo di specifica formazione che può essere somministrata ai candidati presso il Centro Servizi Villa Corvini.

  • Prevedere, in concerto con il servizio Informagiovani, la gratuità di alcuni corsi di informatica è un ulteriore contributo spendibile per arricchire le conoscenze dei soggetti disoccupati più giovani.

  • Soggetti over 45 con figli a carico: creare un fondo per incentivare l’occupazione attraverso l’erogazione di un contributo, a valere per il primo anno di assunzione, di un bonus a favore del datore di lavoro a titolo di integrazione per il versamento dei contributi previdenziali.

"PROGETTO DISOCCUPATI"

Conclusioni

 

I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.

Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.

Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.

Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.

Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.

Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.

Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.

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