top of page
Check back soon
Once posts are published, you’ll see them here.

Gli imprenditori sovente giudicati in passato quali rappresentanti di una classe eccessivamente privilegiata, inconsapevole della propria funzione sociale e dedita alla cura degli interessi con modalità eticamente persino smodate, oggi appaiono essere – nel loro insieme – il baluardo dell’economia locale, ossia l’argine di protezione delle speranze di rilancio delle attività produttive che decenni addietro avevano eletto il territorio dell’Alto Milanese a modello di imprenditoria su scala nazionale.

L’amministratore diligente, benché conscio della limitatezza degli strumenti in possesso per interagire efficacemente con gli imprenditori, deve promuovere ogni azione utile ad esplicitare il sostegno dell’ente locale.

In una comunità coesa, in generale, ogni segnale di collaborazione, di condivisione – soprattutto nelle circostanze più sfavorevoli – rinsalda il cemento quale elemento identificativo della determinazione che una collettività mette in campo per affrontare l’ostacolo di turno.

Compito dell’amministratore è promuovere suddetti segnali.

Il Centro Servizi di Villa Corvini sarà il fulcro della progettazione di corsi di formazione (come peraltro già promossi con validi risultati per il settore produttivo della calzatura) di figure professionali che dovranno rispondere agli identikit formulati dalle aziende (si espleteranno, senza oneri per le imprese, anche gli adempimenti sulla sicurezza previsti dal decreto legislativo n°81/2008).

Le aziende che hanno saputo superare le diverse crisi di ordine economico o piuttosto finanziario del nuovo secolo sono, indubbiamente, realtà solide, ossia interlocutori affidabili con i quali conversare sugli sviluppi futuri del territorio: ascoltarne le

I NOSTRI PUNTI DI FORZA 

 

  • corsi di formazione -presso il Centro Servizi di Villa Corvini- di figure professionali che dovranno rispondere agli identikit formulati dalle aziende (si espleteranno, senza oneri per le imprese, anche gli adempimenti sulla sicurezza previsti dal decreto legislativo n°81/2008).

  • stati generali dell’economia locale allo studio un vero e proprio meeting teso a monitorare criticità ed opportunità al fine di concertare strategie di sviluppo.

  • eco-marketing i cui effetti di ricaduta possono avere un’ampiezza pari alla capacità del territorio di prevedere tali effetti e saperli guidare nei canali dell’indotto.

  • Agevolazioni per favorire lo smantellamento delle coperture in eternit presenti nei siti produttivi.

  • procedura esemplificata per aggiornare gli iter amministrativi dello Sportello Unico.

  • incubatori urbani spazi specifici negli immobili ove i soggetti dimorano e producono. Flessibilità già testimoniata dalla norma del Piano di Governo del Territorio che consente di destinare parte dell’abitazione allo svolgimento di attività senza necessitare di parziale cambio d’uso.

"UNA CITTA' A PORTATA DI IMPRESA"

considerazioni, le valutazioni è un esercizio al quale un amministratore appassionato al suo ruolo non si può sottrarre, soprattutto se riflette sugli spunti preziosi che potrà fare propri nel confronto.

Per facilitare il confronto tra imprenditori ed amministratori comunali è allo studio l’organizzazione dei cosiddetti “stati generali dell’economia locale”, ossia un vero e proprio meeting teso a monitorare criticità ed opportunità al fine di concertare strategie di sviluppo. L’evento verrà riproposto ciclicamente.

Le aziende di cui al punto precedente sono spesso esempi di eccellenza da valorizzare attraverso mirate politiche di eco-marketing i cui effetti di ricaduta possono avere un’ampiezza pari alla capacità del territorio di prevedere tali effetti e saperli guidare, per non disperderli, nei canali del cosiddetto”indotto”.

È un fenomeno economico-commerciale che può essere unicamente colto con il coinvolgimento diretto delle aziende leader (nel settore di appartenenza) del territorio comunale.

In tema di agevolazioni, deve essere esplorata l’opportunità di stringere un’intesa – con l’azienda partecipata dall’ente locale e dedita al servizio di igiene urbana – per favorire lo smantellamento delle coperture in eternit presenti nei siti produttivi.

L’intesa dovrebbe riassumersi nell’individuazione di una procedura autorizzativa esemplificata, nell’applicazione di oneri di smaltimento decisamente convenienti e nella presenza incentivante di fondi regionali.

Il termine procedura esemplificata suggerisce di aggiornare gli iter amministrativi dello Sportello Unico con lo scopo di attribuire tempi certi alle fasi propedeutiche agli ampliamenti dei fabbricati di origine produttiva e a varianti analoghe.

La chiarezza della comunicazione, la certezza della risposta e la celerità di riscontro dell’istanza saranno punti fermi dell’ammodernamento del servizio comunale che interloquisce con l’imprenditoria locale.

Dare impulso alla diffusione della microimpresa equivale a dimostrare flessibilità rispetto alle capacità di iniziativa che abbisognano di modesti incubatori urbani, ossia di spazi specifici negli immobili ove i soggetti dimorano e producono.

Flessibilità già testimoniata dalla norma del Piano di Governo del Territorio che consente di destinare parte dell’abitazione, nella misura massima del 30% della superficie dell’immobile, allo svolgimento di attività senza necessitare di parziale cambio d’uso.

Conclusioni

 

I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.

Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.

Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.

Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.

Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.

Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.

Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.

bottom of page