ISTRUZIONE
Il capitolo inerente l’istruzione viene introdotto dalla fondamentale riflessione in base alla quale ogni famiglia deve poter liberamente scegliere il percorso scolastico dei figli.
Ne discende, per l’Amministrazione comunale che condivide suddetta riflessione, l’impegno a sostenere la scuola paritaria che, con il suo patrimonio di esperienze e di competenze, concorre a qualificare la proposta educativa nel territorio comunale.
La didattica moderna deve potersi avvalere di strumentazione allineata con i progressi della tecnologia e, conseguentemente, l’opera di rinnovamento delle dotazioni informatiche esistenti nei vari plessi scolastici è un processo senza sosta; esso rappresenta – per l’Amministrazione comunale – un impegno di priorità rilevante che abbisogna di opportune previsioni per individuare i mezzi finanziari occorrenti.
Il Piano per il diritto allo studio costituisce il documento, istituito dalla legge regionale n°31/80, con la quale ogni anno l’Amministrazione comunale divulga i propri interventi a sostegno delle scuole: tra essi figurano quello destinato agli alunni problematici e
I NOSTRI PUNTI DI FORZA
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sostegno della scuola paritaria che, con il suo patrimonio di esperienze e di competenze, concorre a qualificare la proposta educativa nel territorio comunale.
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rinnovamento delle dotazioni scolastiche esistenti nei vari plessi scolastici è un processo senza sosta
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Il Piano di diritto allo studio : interventi a sostegno degli alunni problematici e della progettualità a carattere integrativo.
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Gli Orti didattici costituiscono un ideale banco di prova per testare una possibile collaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’agricoltura in collaborazione con il Distretto Agricolo della Valle Olona
quello inerente alla progettualità di programmi educativi di carattere integrativo.
Il primo è un impegno che va ben oltre gli obblighi in capo all’Amministrazione comunale, visti gli stanziamenti storicamente deliberati: in questa sede si ribadisce la volontà di confermarlo anche nei prossimi piani perché raggiunge risultati soddisfacenti sia per i soggetti che sono direttamente assistiti dall’insegnante dedicato e sia per gli altri alunni della medesima classe che possono seguire i programmi scolastici senza pause o rallentamenti imprevisti.
Il secondo affinché sortisca gli esiti migliori, è necessario che Amministrazione comunale e dirigenze scolastiche perpetuino le intese dell’ultimo biennio.
Più precisamente si dovranno condividere la contestualità di progetti discendenti da indicazioni di fondo dell’Amministrazione comunale e attività più autonomamente indicate dalle dirigenze scolastiche.
La realtà museale che si trova all’interno del plesso scolastico di via IV Novembre merita di essere menzionata sia per ragioni di gratitudine nei confronti di coloro che si sono adoperati per realizzarla e sia per ragioni di valorizzazione della realtà stessa in prospettiva futura: l’Amministrazione comunale, in tal senso, deve addivenire ad intese con i vertici scolastici per tutelare e far conoscere il patrimonio di testimonianze e di ricordi raccolti e catalogati perché offrono una dimensione della scuola che va oltre il ruolo educativo svolto.
Gli orti didattici costituiscono un ideale banco di prova per testare una possibile collaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’agricoltura.
Si stanno diffondendo nel Paese con una progressione importante: aumentano le scuole nelle quali giovanissimi alunni – attraverso la cura dell’orto – imparano l’utilità di una sana alimentazione a base di prodotti di stagione e si allenano a diventare adulti consapevoli.
Gli insegnamenti occorrenti e l’assistenza sul campo, nel caso della Città di Parabiago, possono essere assicurati grazie alla disponibilità del Distretto Agricolo della Valle Olona (DAVO).
L’Amministrazione comunale sosterrà convintamente l’introduzione dell’esperienza degli orti didattici.
CONCLUSIONE
Ad inizio 2015 il Consiglio comunale cittadino ha deliberato l’istituzione della Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) del Comune di Parabiago.
Si tratta di uno strumento, come recita l’atto deliberativo, che si prefigge di censire e di valorizzare le attività e i prodotti tradizionali del territorio.
Così è stato per il “Pane di Parabiago”, realizzato con farina di frumento prima seminato in loco, poi macinato presso l’ultimo mulino ancora in attività nel circondario e affidato, infine, alle mani esperte di un prestinaio locale.
Nell’auspicio che esso possa essere il primo esempio di una lunga schiera di manufatti e di processi che si fregeranno del marchio in argomento, avvince la riflessione secondo cui la comunità possa risultare, nella sua totalità, espressione di uno status peculiare negli atteggiamenti, dal pensiero iniziale al gesto finale, tenuti dai più piccoli ai più anziani.
Una comunità che condivida regole comportamentali che devono essere trasmesse da una generazione all’altra per la conservazione dello status peculiare.
Una comunità che trasformi ogni problema, ogni criticità in un’occasione per ridurre le distanze e non per dilatarle a vantaggio della forza del proprio status peculiare.
Le iniziative, i progetti, le soluzioni che l’Amministrazione comunale ha tracciato sono caratterizzati dall’aspirazione di orientare la comunità verso un modello di evoluzione delle proprie capacità di riflettere, di decidere e di agire che favorisca il raggiungimento di uno status peculiare.