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"UN GRANDE PROGETTO CHE TUTELA I PIU' PICCOLI"

I minori “dimenticati” dalle famiglie o prede di destini avversi a causa dell’irresponsabilità di coloro che li hanno concepiti, rappresenta un’altra piaga sociale che, nell’amministratore acuto e sensibile, non può suscitare indifferenza.

Nel patrimonio immobiliare dell’ente confluirà, in futuro, una struttura a seguito di una donazione che, per volontà degli stessi autori di questo munifico gesto, dovrà essere dedicata ai minori affinché in essa trovino soccorso e conforto nella misura più confacente alle sofferenze patite. La futura struttura verrà denominata “Casa Raffaella”.

Il territorio già propone alcune strutture aventi il medesimo scopo per cui la causa perseguita verrebbe onorata provando ad intercettare e a mettere in atto le migliori pratiche già applicate.

È un’opportunità, per la Città di Parabiago, senza pari che deve essere colta nella sua globalità attraverso un processo partecipativo che dia risalto al principio in base al quale ogni progetto, ogni iniziativa di assoluta rilevanza per la comunità parabiaghese si avvalga dei contributi più qualificanti che la stessa comunità è in grado di esprimere.

Nella fattispecie il coinvolgimento dell’I.T.C. Maggiolini (ma non solo) è un’operazione che prospetta orizzonti interessanti.

IL NOSTRO PUNTO FORTE 

 

  • Casa Raffaella è la casa dove troveranno accoglienza i minori ‘dimenticati’ dalle famiglie. La struttura è stata donata al comune proprio con la finalità di occuparsi di minori in difficoltà che si aggiunge ad altre realtà già presenti.

Conclusioni

 

I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.

Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.

Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.

Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.

Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.

Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.

Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.

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