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Il piano delle opere pubbliche è un terzo documento strategico dell’ente locale, poiché in esso sono racchiusi gli interventi verso i quali verranno convogliati gli investimenti comunali.

Un punto cruciale rimane, indiscutibilmente, quello inerente la manutenzione della rete stradale, assai estesa se si tiene conto anche delle competenze comunali in merito alle sedi stradali delle arterie codificate come SS33 e SP109.

È scontato che il divario tra risorse disponibili e criticità da superare impone l’assunzione di criteri che dovranno guidare la metodologia scelta per programmare gli interventi.

L’Amministrazione comunale è intenzionata ad organizzare appuntamenti con la cittadinanza per raccogliere segnalazioni, suggerimenti utili ad individuare i criteri senza i quali vi è il rischio di addivenire ad una distribuzione anomala delle risorse.

L’esiguità di queste ultime induce l’amministratore oculato a considerare l’opportunità di eseguire interventi mirati laddove sedi stradali e marciapiedi hanno raggiunto livelli di ammaloramento (fessurazioni, deformazioni, ecc.) preoccupanti: esteticamente il risultato non sarà particolarmente apprezzabile, ma da un punto di pratico si rivelerà essere assai efficace.

 

I NOSTRI PUNTI DI FORZA

 

  • manutenzione della rete stradale, assai estesa se si tiene conto anche delle competenze comunali in merito alle sedi stradali delle arterie codificate come SS33 e SP109.

  • interventi per risolvere gli allagamenti dei sottopassi di via Matteotti e di via Minghetti attraverso un incontro con Cap Holding SpA che gestisce in molti comuni lombardi il servizio idrico integrato.

  • messa a norma dei plessi scolastici

  • Sostituzione serramenti scuola media Rapizzi, rimozione eternit presso gli uffici comunali di via Ovidio, riqualificazione della biblioteca civica di via Brisa, interventi sugli impianti sportivi Libero Ferrario e Venegoni-Marazzini (rifacimento del campo di gioco)

Le precipitazioni atmosferiche hanno sempre più spesso, indipendentemente dalla stagione in corso, carattere torrenziale e ciò accentua ulteriormente le difficoltà di deflusso delle acque nella rete fognaria in corrispondenza dei sottopassi di via Matteotti e di via Minghetti: gli allagamenti degli stessi tagliano in due la città con enormi disagi di traffico.

Il soggetto titolare del doppio intervento è l’azienda che, in alcune centinaia di comuni lombardi, gestisce il servizio idrico integrato.

Stante l’urgenza di risolvere le due criticità, necessita un confronto con Cap Holding SpA per conoscere le previsioni di quest’ultima in merito ai tempi di attuazione degli interventi in argomento: non è da escludere, infatti, che – qualora emergessero indicazioni inadeguate sotto l’aspetto della tempestività – l’ente locale anticipi, per conto dell’azienda, la realizzazione dei manufatti in cui volanizzare le acque meteoriche che non possono defluire nella rete fognaria.

Se si parte dall’assunto che una città più illuminata risulta essere anche più sicura, ne consegue l’opportunità di elaborare un progetto, in collaborazione con un’azienda appositamente selezionata mediante una procedura ad evidenza pubblica, di riqualificazione dell’intera rete della pubblica illuminazione che consentirà sia di ottenere significativi risparmi con i quali spesare il supporto esterno e sia di concorrere a diffondere un maggiore senso di legalità nei cittadini (questa considerazione deve considerarsi un’anticipazione dell’argomento “sicurezza” che verrà trattato più avanti).

In concomitanza, analogo intervento di efficientamento degli apparecchi illuminanti riguarderà gli edifici pubblici.

Si valuterà di affidare il servizio di gestione calore degli edifici comunali alla società, partecipata dall’ente locale, che oggigiorno eroga servizi strumentali: la scelta sarà subordinata alla durata del contratto e, conseguentemente, all’effettiva entità delle convenienze economiche che potrebbero scaturire in luogo della soluzione gestionale odierna.

Alcuni assi stradali risultano essere letteralmente invasi dalla segnaletica verticale, offrendo una visione disordinata, sconcertante che ostacola addirittura la lettura dei cartelli stradali medesimi: l’Amministrazione comunale interverrà razionalizzando la frequenza dei manufatti in argomento, al fine di riguadagnare un livello di maggior decoro lungo banchine e marciapiedi.

Partendo dal principio che non ci sono le condizioni per realizzare nuove opere (più esattamente il patto di stabilità limita l’utilizzo delle risorse di cui l’ente dispone in misura consistente), gli sforzi economici sostenibili vanno convogliati a favore del patrimonio esistente affinché lo stesso si conservi idoneamente per le funzioni alle quali è destinato.

L’opera di messa a norma dei plessi scolastici deve essere portata a compimento affinché questi luoghi di apprendimento assicurino gli standard richiesti dalla legge: è un intervento articolato, dispendioso (soprattutto per i plessi più datati come epoca di costruzione), ma che non può essere procrastinato in quanto le risorse occorrenti rischiano, con lo scorrere del tempo, di crescere in modo iperbolico e non proporzionale.

Ulteriori interventi di carattere manutentivo rispondenti al criterio di tutelare le strutture in essere sono da prevedersi presso la scuola media “Rapizzi” (sostituzione dei serramenti), gli uffici comunali di via Ovidio (rimozione della copertura in eternit e allestimento di una nuova) e la biblioteca civica di via Brisa (riqualificazione generale dell’immobile).

L’elenco si esaurisce dopo aver menzionato gli impianti sportivi “Libero Ferrario” e “Venegoni-Marazzini”.

Nel primo caso necessiterà riqualificare – per contrastare assembramenti sconvenienti sotto l’aspetto dell’ordine pubblico – il parcheggio sito in via dello Sport e destinare gli spazi inutilizzati all’interno del centro sportivo a nuove strutture, dedicate a discipline oggi non praticate, la cui realizzazione avverrà a cura di soggetti privati che saranno individuati mediante bandi appositamente congegnati.

Nel secondo caso si prefigura il rifacimento del campo di gioco riservato agli allenamenti delle squadre di rugby: è un’esigenza forte, per di più sottolineata dal crescente numero di atleti e dagli ottimi risultati agonistici registrati da questa disciplina sportiva nella nostra città.

CONCLUSIONE

 

Ad inizio 2015 il Consiglio comunale cittadino ha deliberato l’istituzione della Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) del Comune di Parabiago.

Si tratta di uno strumento, come recita l’atto deliberativo, che si prefigge di censire e di valorizzare le attività e i prodotti tradizionali del territorio.

Così è stato per il “Pane di Parabiago”, realizzato con farina di frumento prima seminato in loco, poi macinato presso l’ultimo mulino ancora in attività nel circondario e affidato, infine, alle mani esperte di un prestinaio locale.

Nell’auspicio che esso possa essere il primo esempio di una lunga schiera di manufatti e di processi che si fregeranno del marchio in argomento, avvince la riflessione secondo cui la comunità possa risultare, nella sua totalità, espressione di uno status peculiare negli atteggiamenti, dal pensiero iniziale al gesto finale, tenuti dai più piccoli ai più anziani.

Una comunità che condivida regole comportamentali che devono essere trasmesse da una generazione all’altra per la conservazione dello status peculiare.

Una comunità che trasformi ogni problema, ogni criticità in un’occasione per ridurre le distanze e non per dilatarle a vantaggio della forza del proprio status peculiare.

Le iniziative, i progetti, le soluzioni che l’Amministrazione comunale ha tracciato sono caratterizzati dall’aspirazione di orientare la comunità verso un modello di evoluzione delle proprie capacità di riflettere, di decidere e di agire che favorisca il raggiungimento di uno status peculiare.    

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