Sul caso Carapelli interviene anche Raffaele Cucchi: "Città Metropolitana faccia la sua parte&q
“Innanzitutto esprimo la mia solidarietà a tutti i lavoratori della Carapelli che stanno vivendo questo momento di incertezza –commenta Raffaele Cucchi, consigliere della Città Metropolitana- E’ davvero inaccettabile assistere in continuazione a gruppi multinazionali che prima acquistano aziende italiane di eccellenza e poi utilizzano il Made in Italy spostando la produzione fuori dall’Italia provocando un danno non solo all’economia del nostro Paese, ma anche e soprattutto ai nostri concittadini che si trovano senza un’occupazione dall’oggi al domani.
Non è certo il primo caso di delocalizzazione o di chiusura aziendale per l’Alto Milanese e lo sappiamo bene, è un dato che non possiamo ignorare. Sicuramente stiamo vivendo un periodo di forte cambiamento in cui l’era industriale si può dire conclusa, ma è pur vero che il nostro territorio (e l’Italia in generale) sta perdendo la sua capacità di attrarre grandi investitori. Colpevole è sicuramente una politica economica del Governo a favore delle banche e sempre più sorda alle esigenze del mercato del lavoro che richiede alleggerimento fiscale. I piani industriali per far fronte all’emergenza come nel caso della Carapelli vanno bene, ma poi occorre essere lungimiranti e attuare delle vere e proprie riforme in tema fiscale che prevedano minori costi per il lavoro e meno burocrazia.
Da consigliere della Città Metropolitana mi impegno a portare il caso Carapelli all’attenzione della maggioranza e dei consiglieri delegati al Lavoro e allo Sviluppo Economico, non perché abbia la speranza che possano risolvere la situazione, ma perché incalzino Renzi nel prendere seri provvedimenti per la nostra economia dimostrando determinazione e manifestando la sofferenza del nostro territorio.”.