Sopralluoghi presso l’ex Medea di Legnano: il consigliere metropolitano Raffaele Cucchi chiede spieg
Dopo aver appreso dalla stampa che in tema di emergenza profughi rimaneva aperta l’incognita relativa all’utilizzo della scuola Medea di Legnano, il consigliere metropolitano Raffaele Cucchi ha chiesto rassicurazioni in merito presentando un’interrogazione a Città Metropolitana di Milano. Questo anche a seguito di alcune segnalazioni da parte di cittadini residenti in prossimità della ex Medea che hanno notato sopralluoghi di tecnici presso l’edificio scolastico non ancora reso agibile.
“Poiché, ad oggi, l’esperienza relativa al progetto di accoglienza risulta essere terminata -commenta il Consigliere metropolitano Raffaele Cucchi- e tenendo conto della preoccupazione che cresce nella popolazione residente nei pressi della ex Medea, ho chiesto garanzie e chiarimenti sui sopralluoghi effettuati e sulle intenzioni di Città Metropolitana in merito alla destinazione dell’immobile e al suo futuro utilizzo.”
Lo scorso 7 maggio Città Metropolitana ha risposto all’interrogazione chiarendo che i sopralluoghi sono stati effettuati dalla stessa per verificare se sussistano le condizioni per un eventuale riutilizzo dell’immobile da parte di un Istituto scolastico di Legnano. Sembra, quindi, sfumata l’intenzione di utilizzare la ex Medea con finalità di accoglienza profughi, tanto è vero che Città metropolitana precisa che: “In previsione di tali esigente, l’immobile che nell’anno 2017 era stato inserito nel piano di valorizzazione e alienazione, è tornato a configurarsi, nel nuovo piano 2018, come bene indisponibile, finalizzato cioè a soddisfare i compiti istituzionali dell’Ente.”.
La soddisfazione di Raffaele Cucchi: “Ringrazio il consigliere delegato di Città metropolitana, Roberto Maviglia per la celere risposta ricevuta. Sono ben contento che questo immobile sarà utilizzato per i nostri ragazzi e non per accogliere i profughi, ma credo che ancora più soddisfatti di me, lo siano i cittadini di Legnano che abitano in questo quartiere perché un conto è convivere con il degrado, un altro con studenti che stanno investendo sul proprio futuro.”.