“Cinema Architettura Cittadinanza”: una rassegna pensata in collaborazione con la Fondazione Cinetec
Dopo aver coinvolto la Triennale di Milano nel promuovere un concorso tra professionisti per raccogliere proposte e progetti che affrontino la rigenerazione urbana del centro storico, l’Amministrazione comunale va oltre e stimola la partecipazione dei cittadini al dibattito che si aprirà nel ripensare al centro città.
Sarà una rassegna cinematografica che avrà il compito di mostrare, raccontare, ma anche stimolare riflessioni in tema urbano imparando anche da documentari e film di settore. Il progetto viaggerà parallelamente al concorso di idee con la Triennale e verrà realizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana. La rassegna si svolgerà da aprile a giugno 2019 con proiezioni presso sedi comunali, ma anche presso il MIC (Museo Interattivo del Cinema) di Milano.
“Il tema della rigenerazione urbana richiede professionalità abituate a ragionare e a confrontarsi con il mondo dell’architettura italiano, ma anche europeo e internazionale -spiega il Sindaco Raffaele Cucchi- Ecco perché, anche per il nostro centro storico abbiamo voluto coinvolgere architetti importanti che svilupperanno idee e progetti attualissimi. Ma questo non ci è sembrato sufficiente, perché le opinioni, le proposte e il punto di vista di coloro che vivono la città, è fondamentale. Pertanto, abbiamo ritenuto indispensabile coinvolgere anche i cittadini in questo percorso di confronto e dibattito che coinvolgerà tutti noi nei prossimi mesi. L’idea di creare una rassegna con film e documentari a tema urbano, ci è sembra oltremodo una modalità più accattivante e immediata per aprire la discussione e ripensare al centro.”.
La rassegna cinematografica avrà il titolo di “Cinema Architettura Cittadinanza” e proporrà tra i film, anche documentari in anteprima sul tema dell’architettura, del vivere civile, dell’organizzazione e della riqualificazione degli spazi urbani. Il progetto prevede inoltre il supporto del Cinemobile Fiat 618, il furgone utilizzato dall’Istituto Luce durante il regime fascista per il servizio di informazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana, divenuto poi un cine-proiettore e recuperato da Regione Lombardia, restaurato e ceduto al MIC di Milano.
LA STORIA DEL CINEMOBILE
Uno di quei veicoli era il Fiat 618 Cinemobile Sonoro del 1936, utilizzato dall’Istituto Luce prima durante il regime fascista, poi per oltre vent’anni sotto le direttive del Servizio Informazioni della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. Fra gli anni ’30 e gli anni ’60, il furgone, appositamente modificato per poterlo dotare delle apparecchiature audiovisive per la proiezione d’immagini, va in giro per l’Italia e grazie a un apparato sonoro “Balilla” e un cine-proiettore “Victoria V” per pellicole 35 mm, propone cinegiornali, documentari e film. Le immagini erano visibili grazie a uno schermo posizionato davanti al cofano motore e inserito all’interno di un telaio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Cinemobile dovette interrompere la sua attività di cantastorie on the road, e nel 1944 il mezzo emigrò a Venezia e fu utilizzato dalla Repubblica di Salò. Dopo la Liberazione tornò a Roma, e riprese la sua attività per tutti gli anni ’50 e i primi anni ’60. La sua carriera s’interromperà nel 1964, quando viene abbandonato tra le carcasse di un cimitero d’auto alla periferia di Roma. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1996 viene acquistato da Regione Lombardia e restaurato ad opera della ditta bresciana Storicar nei primi anni 2000. Dal 15 ottobre, il MIC sarà la sua nuova casa stabile.