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Venerdì 7 giugno presso Villa Corvini si inaugura l'arena estiva di cinema all'aperto della

"Venerdì 7 giugno inauguriamo la rassegna estiva di cinema all'aperto con un evento del tutto eccezionale: proietteremo i film muti di Buster Keaton con il cinemobile del 1936 con accompagnamento musicale proprio come si faceva nel dopoguerra.". Dichiara il Sindaco Raffaele Cucchi.


L'evento è gratuito e inserito all'interno del progetto La Parabiago che Sale - rassegna cinematografica “Cinema Architettura Cittadinanza” promosso dall'Amministrazione comunale in collaborazione con il MIC (Museo Interattivo del Cinema) di Milano e finalizzato a ragionare intorno al tema della rigenerazione urbana, in particolare del centro storico della città.

Il cinemobile proietterà "One week" e "Electric house", film muti di Buste Keaton presso Villa Corvini a partire dalle ore 21:30 - ingresso libero.

"Invito i cittadini a non mancare questo appuntamento che sarà un'esperienza storica e culturale unica -conclude il primo cittadino- assisteremo a proiezioni mute in bianco e nero accompagnate da musica al pianoforte proprio come si faceva un tempo.".


Qual è la storia del CINEMOBILE?

Cinemobile Sonoro del 1936, utilizzato dall’Istituto Luce prima durante il regime fascista, poi per oltre vent’anni sotto le direttive del Servizio Informazioni della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. Fra gli anni ’30 e gli anni ’60, il furgone, appositamente modificato per poterlo dotare delle apparecchiature audiovisive per la proiezione d’immagini, va in giro per l’Italia e grazie a un apparato sonoro “Balilla” e un cine-proiettore “Victoria V” per pellicole 35 mm, propone cinegiornali, documentari e film. Le immagini erano visibili grazie a uno schermo posizionato davanti al cofano motore e inserito all’interno di un telaio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Cinemobile dovette interrompere la sua attività di cantastorie on the road, e nel 1944 il mezzo emigrò a Venezia e fu utilizzato dalla Repubblica di Salò. Dopo la Liberazione tornò a Roma, e riprese la sua attività per tutti gli anni ’50 e i primi anni ’60. La sua carriera s’interromperà nel 1964, quando viene abbandonato tra le carcasse di un cimitero d’auto alla periferia di Roma. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1996 viene acquistato da Regione Lombardia e restaurato ad opera della ditta bresciana Storicar nei primi anni 2000. Dal 15 ottobre, il MIC sarà la sua nuova casa stabile.

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