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Discorso del Sindaco durante il primo Consiglio Comunale di insediamento



Grazie Presidente,

buona sera a tutti, ai Consiglieri neo eletti, agli Assessori, al Segretario generale, ai funzionari presenti, a coloro che stanno collaborando a titolo gratuito per garantire la diretta facebook e a tutti i cittadini che, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, non possono essere testimoni dal vivo di questo Consiglio comunale di insediamento.

Un primo e particolare ringraziamento deve essere rivolto a tutta la comunità di Parabiago che, nonostante la situazione sanitaria in atto, ha deciso di andare convintamente a votare per le elezioni amministrative, con un’affluenza che ha quasi toccato la soglia dei 13.000 votanti, ossia una partecipazione che ha registrato – rispetto alla tornata elettorale del 2015 – un incremento, in valore assoluto, di circa 1.800 persone aventi diritto di voto.

Un secondo ringraziamento deve essere indirizzato al personale dell’Ente e alle Forze dell’ordine e ai componenti dei 24 seggi elettorali che, con il loro impegno, hanno consentito lo svolgimento regolare ed in piena sicurezza di questa particolarissima tornata elettorale.

La cifra elettorale della coalizione vittoriosa è stata pari a 7.850 voti, corrispondente a 63,16 punti percentuali.

Non voglio indugiare su questo dato, ma permettetemi, però, di spendere qualche parola a partire dalla considerazione che non posso sottacere, guardando al passato, di essere al cospetto di un risultato storico e non solo per gli amanti delle statistiche.

Sono veramente fiero perché ha coronato il lavoro collettivo di un lustro, costruito sul contributo di più soggetti, a partire da quello di chi parla per poi includere quello di tutti i membri della squadra di governo e per finire a quello dei componenti del Consiglio comunale uscente.

Ma questo risultato, al tempo stesso, incornicia responsabilità precise ed importanti, in quanto i nostri cittadini hanno espresso un’indicazione chiara, hanno fatto una scelta netta in merito al percorso da intraprendere, ovvero quella della continuità con il timone orientato nella direzione che ci permetta di uscire dalla situazione odierna, segnata da difficoltà ordinarie e straordinarie, MANTENENDO GRANDE PARABIAGO.

Giocoforza, quindi, ripartire dal solco del lavoro fatto, con la piena consapevolezza delle difficoltà che dovranno essere affrontate nei prossimi messi, connesse all’epidemia in corso.

Anche per questa ragione ho ritenuto di assumere criteri, nella composizione della Giunta comunale, che denotassero continuità nell’azione amministrativa soprattutto davanti agli ostacoli più alti.

Infatti ci attendiamo la coda dell’emergenza sanitaria che si riverbererà inesorabilmente sul bilancio dello Stato centrale e dell’Ente locale e, conseguentemente, con la fermezza che ci caratterizza dovremo mantenere la barra a dritta per portare avanti le attività dell’Amministrazione comunale che, a dire il vero, non si sono mai fermate. Le attività in argomento sono inerenti alla conclusione dei lavori in corso e all’avvio dei progetti contenuti nel programma di mandato.

Consapevoli di tutto ciò, andremo avanti consci che la comunità ci chiede di essere sempre pronti ad affrontare ogni situazione, così come avvenuto nei mesi del cosiddetto lockdown.

Ricordo perfettamente allora quanto impegno, nel segno della responsabilità e del dovere che competono a chi indossa i panni dell’amministratore comunale, è stato profuso per traguardare le approvazioni di tutti gli atti necessari al fine mettere la macchina amministrativa nelle condizioni di rispondere e reagire con immediatezza a tutte le sollecitazioni dettate da emergenza.

Nell’alba del nuovo mandato mi accorgo che il rinnovarsi dell’esperienza di primo cittadino è figlio di un percorso di anni lungo il quale ho incontrato persone che mi hanno ascoltato, che mi hanno dedicato il loro tempo e che hanno avuto il coraggio di investire il loro talento sulla mia persona. Se così non fosse stato difficilmente avrei potuto parlarvi questa sera come sto facendo. E allora avverto il dovere di esplicitare la mia gratitudine con parole misurate, ma lo devo fare.

Un grazie va alle forze politiche della coalizione di centro destra che si sono ritrovate attorno al mio nome, che hanno sostenuto fortemente la mia ricandidatura per il secondo mandato amministrativo della nostra città.

È “un grazie” motivato quello che dedico a loro, perché hanno coalizzato nelle proprie liste persone che stanno dimostrando forte passione per la politica e che hanno tanta voglia di mettersi sia a disposizione per affrontare e risolvere i problemi della nostra città, e sia al servizio della nostra comunità spendendo, nel mandato che ci accingiamo a svolgere, le loro competenze.

Un grazie particolare lo devo a Diego Quieti in qualità di segretario politico locale della Lega con il quale si è collaborato per costruire una squadra di valore che oggi è ben rappresentata in Consiglio comunale ed un pensiero, concedetemelo, va al compianto Aldo Ronchi, campione di semplicità e di bontà.

Un grazie va soprattutto anche a chi ha già fatto esperienza amministrativa e, con grande senso di responsabilità, ha accettato di rimanere in Consiglio comunale sia per facilitare il debutto e la crescita di coloro che, per la prima volta, siedono nel cosiddetto parlamentino cittadino e sia per offrire il proprio contributo al lavoro di tutta la coalizione.

Un grazie va a tutte le persone che, pur non essendo residenti in città, hanno messo anima e corpo quando sono state chiamate a ricoprire un ruolo istituzionale. Esse sono esempi i cui comportamenti vorremmo si tramutassero in insegnamenti per molti nostri concittadini, affinché questi ultimi possano appropriarsi del valore della passione, del valore della dedizione intesi come fattori di propulsione per la crescita della comunità a cui appartengono.

Esempi ho detto, esempi come Alida Gottardi e Barbara Benedettelli.

I cinque anni che ci siamo lasciati alle spalle rappresentano una bellissima esperienza di vita amministrativa e non solo che resterà sicuramente nella mia memoria e di molti di noi per quanto siamo riusciti a fare sia in termini di investimenti di opere pubbliche e sia in termini di interventi nel campo sociale ed in quello culturale.

A proposito di sociale, ribadisco questa sera quanto ho affermato in diverse precedenti occasioni, ossia che esso rappresenta un mondo dove vige il principio della cura, dell’attenzione verso il più debole. È un principio così ben radicato nelle coscienze della nostra comunità, che pure la stessa azione amministrativa, non me ne vogliano le altre amministrazioni vicine e lontane, è differente, è più incisiva di quanto fatto da altre municipalità.

Un’azione che non è figlia della casualità, ma è il frutto di una pianta il cui seme è stato gettato tempo fa da persone come il compianto Franco Borghi che ha insegnato molto su questo versante ed in onore della sua memoria si lavori nel solco da egli tracciato per renderlo ancora più fecondo! Il suo esempio di uomo e di amministrare è stata una preziosa bussola per affrontare le fragilità di tanti nuclei famigliari in questo anno maledettamente complicato.

L’esperienza amministrativa per me non è stata solo un’opportunità di impegno al servizio della città, ma anche occasione di crescita della mia persona, grazie ai servizi sociali del nostro ente che mi hanno fatto conoscere da vicino ed apprezzare meglio i servizi erogati dall’azienda SO.LE.

E poiché da cosa nasce cosa, ho avuto il piacere di fare una gratificante esperienza personale di affido eterofamiliare che si è tradotta nell’accompagnare un ragazzo in difficoltà nel suo percorso di vita e di poter mettere a sua disposizione le mie competenze, restituendo idealmente quanto ho ricevuto dalle belle persone che mi hanno aiutato in questa ventennale esperienza amministrativa.

Quella dell’affido è un’esperienza stupenda che invito a prendere in considerazione da parte di coloro che denotano una spiccata sensibilità perché, seppur in mezzo a mille difficoltà, permette di essere di sostegno a chi ha bisogno, permette di condividere un pezzo di strada insieme sino al raggiungimento dell’autonomia e, infine, permette di aiutare a mettere le ali a chi vuol volare verso la luce del riscatto. Il poter vivere in prima persona questa esperienza, mi ha permesso di rivalutare tante cose, a partire dalla qualità dei servizi che il nostro ente eroga. Desidero, attraverso la mia personale esperienza, mettere a disposizione di chi quotidianamente spende la propria professionalità per risolvere i problemi di donne e uomini in difficoltà, elementi che possano concorrere a migliorare sempre più la qualità di questi preziosi servizi.

Un ringraziamento va anche a Olindo Garavaglia per quanto ho potuto apprendere durante il mio primo incarico da Assessore in quanto è stato un maestro di vita in campo amministrativo. Mi ha saputo trasmettere competenze e capacità, come un vero padre si è fidato permettendomi di fare i miei errori e di esercitare in piena libertà le deleghe conferitemi, ed io ero consapevole che avevo una persona con cui potermi confrontare e che aveva a cuore il bene della nostra comunità.

Un ringraziamento lo dedico all’Avvocato Pietro Ferraris con il quale ho passato notti intere nel misurarci sui temi dell’edilizia e dell’urbanistica. Egli ha saputo insegnarmi e trasmettermi importanti conoscenze del Diritto Amministrativo, facendomi acquisire competenze che mi hanno sempre permesso un confronto – unicamente votato alla prevalenza dell’interesse pubblico – con il personale dell’Ufficio Tecnico e con il suo dirigente, l’Arch. Lanfranco Mina.

Scuse, invece, le devo porgere ai miei famigliari e, in particolar modo, alle mie nipotine per averli trascurati in questi cinque anni, ma, nel contempo, li devo ringraziare perché mi hanno sempre sopportato e supportato per tutto il tempo e per le scelte che ho fatto.

Ed infine come non posso rivolgere il mio senso di gratitudine a tutte quelle persone che incontro quotidianamente nelle strade, oppure quando faccio la spesa oppure ancora mentre sorseggio un caffè in un bar: sono incontri nei quali i sorrisi sono espressione di vicinanza e di incoraggiamento a fare di più, soprattutto ora che sono stato rieletto. Nelle loro parole colgo sensazioni davvero piacevoli che mi fanno sentire sempre più espressione della mia comunità che voglio considerare alla stregua di una famiglia allargata.


Ho pensato, infine, di omaggiare tutti i Consiglieri con una rosa blu, senza fare distinzione di genere, perché essa simboleggia il valore della saggezza, perché ciascuno di noi affronti il mandato amministrativo all’insegna di questo valore, incorniciato nel rigore che il nostro status di amministratore richiede.

Il mio intervento qui si conclude, perché ormai è tempo di dare attuazione al programma di mandato che verrà illustrato nel prossimo mese di novembre, allorché ci daremo nuovamente appuntamento in questa sala.

Auguro a tutti un buon lavoro!


Raffaele Cucchi

Sindaco

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