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"WELFARE A PICCOLI PASSI"

La popolazione della nostra comunità, alla stregua di tante altre, è più longeva in virtù di fattori che possiamo sinteticamente condensare nei meriti di una medicina più evoluta e di un’alimentazione più regolata.

Non a caso servizi a domicilio, particolarmente apprezzati, mostrano la corda a causa dello squilibrio tra domanda ed offerta: occorrerà produrre uno sforzo per comprimere il gap, con la consapevolezza che erogare suddette prestazioni ha il doppio vantaggio di consentire alla persona anziana di essere assistita presso la propria abitazione e di contenere le spese dell’Amministrazione comunale rispetto ad altre forme di intervento.

Quest’ultima riflessione deve guidare le scelte dell’amministratore lungimirante che si prefigge di realizzare, per la persona anziana, l’idea del welfare a piccoli passi.

Un’idea che si trasforma in un mosaico dove ogni tassello rappresenta un’azione specifica, ossia un intervento mirato e coordinato con gli altri secondo la logica del disegno unitario.

Un’idea in base alla quale la persona anziana viene accompagnata, a piccoli 

I NOSTRI PUNTI DI FORZA

 

  • Servizi a domicilio occorrerà produrre uno sforzo per comprimere il gap tra domanda e offerta per evitare la coda.

  • Welfare a piccoli passi - un’idea in base alla quale la persona anziana viene accompagnata è sostenuta nell'affrontare gli stadi del proprio decadimento fisico.

  • Voucher lavorativi per agevolare la ricerca –nei momenti di maggiore necessità– di badanti che integrino l’assistenza diretta dei famigliari.

  • Centro diurno integrato verrà potenziato, ampliando la giornata di inserimento della persona anziana sino alla consumazione del pasto serale ed includendo anche il sabato, dopo apposita sperimentazione, nel calendario di accesso settimanale alla struttura.

  • Adotta l’anziano attivazione di una rete di soggetti volontari, debitamente formati, che possa prestare un’assistenza tale da vertere sulle capacità relazionali dell’assistito.

  • Trasporto delle persone anziane svolto grazie all’encomiabile lavoro di alcune associazioni presso centri medici per esami, cure ed altro.

  • RSA (residenza sanitaria assistenziale) di via Don Balzarini dispone di spazi interni di fatto inutilizzati che potrebbero essere trasformati in camere per ricoveri temporanei

  • Alloggi protetti ossia una soluzione in grado di ampliare lo spettro dell’offerta di servizi a favore delle persone anziane e delle loro famiglie.

  • Realizzazione di una nuova RSA –a cura di soggetto privato– nella frazione di Villastanza. L’intervento ha già suscitato forte interesse e la nuova RSA, a differenza di quella esistente, si distinguerà per una ricettività numericamente più importante e per la presenza di un reparto dedicato alle persone anziane disabili.

  • Orti per anziani in collaborazione con DAVO (Distretto Agricolo Valle Olona) per assicurare una gestione di massima nelle misure occorrenti al conseguimento di un esito soddisfacente dell’operazione. 

passi, ad affrontare gli stadi del proprio decadimento fisico affinché lo stesso processo possa evolversi, possibilmente nel maggior numero di casi, secondo legge naturale.

Occorre, dunque, prevedere voucher lavorativi per agevolare la ricerca – nei momenti di maggiore necessità – di badanti che integrino l’assistenza diretta dei famigliari allorché questi ultimi, a causa degli impegni di lavoro, non sono nelle condizioni di vigilare ed accudire l’anziano ancora dimorante nell’abitazione propria o di un figlio.

L’offerta di servizi del Centro diurno integrato deve essere potenziata, ampliando la giornata di inserimento della persona anziana sino alla consumazione del pasto serale ed includendo anche il sabato, dopo apposita sperimentazione, nel calendario di accesso settimanale alla struttura.

L’iniziativa “Adotta l’anziano” implica l’attivazione di una rete di soggetti volontari, debitamente formati, che – limitatamente alle esigenze temporali più forti della famiglia in cui vive la persona anziana autosufficiente – possa prestare un’assistenza tale da vertere sulle capacità relazionali dell’assistito, rassicurato dalla presenza delle mura amiche e, pertanto, più propenso a dialogare.

A proposito di volontari non può essere sottaciuto l’encomiabile lavoro svolto da alcune associazioni per il trasporto delle persone anziane nei centri medici per esami, cure ed altro.

Il potenziamento del servizio, proprio perché significativamente apprezzato, richiede non solo maggiori risorse, ma anche uno sforzo progettuale che potrebbe incontrare nel Piano di Zona lo strumento ideale per agevolarne la concretizzazione.

La RSA (residenza sanitaria assistenziale) di via Don Balzarini ha una capacità ricettiva che, nel tempo, ha rivelato la propria insufficienza a fronte della maggiore longevità della popolazione parabiaghese.

La struttura, immersa in un parco pregevole, dispone di spazi interni di fatto inutilizzati (locali un tempo a disposizione delle suore) che potrebbero essere trasformati in camere per soddisfare esigenze riconducibili essenzialmente a ricoveri temporanei.

Un tema meritevole di approfondimento è la costruzione di alloggi protetti, ossia una soluzione in grado di ampliare lo spettro dell’offerta di servizi a favore delle persone anziane e delle loro famiglie.

Suddette operazioni, tuttavia, implicano l’intervento diretto dell’Amministrazione comunale che, fortemente condizionata dai vincoli del patto di stabilità, potrebbe programmare il duplice intervento con cadenze non consone all’incalzare delle esigenze provenienti dalla sfera delle persone anziane residenti in città.

Oculatamente il Piano di governo del territorio contempla una previsione di insediamento, in area azzonata a standard comunale, di una seconda RSA – a cura di soggetto privato – nella frazione di Villastanza.

L’intervento ha già suscitato forte interesse, tant’è che un operatore privato ha acquisito, a seguito procedura di selezione ad evidenza pubblica, l’area in argomento e ciò induce a credere che la realizzazione della struttura potrà essere eseguita secondo le previsioni dell’Amministrazione comunale.

La nuova RSA, a differenza di quella esistente, si distinguerà per una ricettività numericamente più importante e per la presenza di un reparto dedicato alle persone anziane disabili.

Quest’ultimo costituisce l’unica risposta oggi possibile per rasserenare le famiglie di fronte all’angosciante quesito che le stesse si pongono pensando alla stagione del “dopo di noi”.

Infine, alle persone anziane in possesso ancora di una certa vigoria si propone l’iniziativa “orti per anziani” in collaborazione con DAVO (Distretto Agricolo Valle Olona) per assicurare supervisione e una gestione di massima nelle misure occorrenti al conseguimento di un esito soddisfacente dell’operazione.

Conclusioni

 

I bisogni delle singole categorie sono, come del resto era intuitivamente prevedibile, molteplici ed ampi sia come specificità e sia come intensità.

Averli indagati e collegati con una modalità espositiva diversa dal passato, denota la netta volontà di volerli affrontare con equità e con umiltà.

Equità: non esistono priorità, ossia il fronte delle esigenze è talmente esteso da non consentire scelte, graduatorie, distinzioni che potrebbero generare, nei soggetti istanti, sospetti di parzialità.

Le risorse di un’Amministrazione comunale non sono infinite, anzi è vero il contrario, e, pertanto, la loro distribuzione è un principio fondamentale ed irrinunciabile.

Sotto questo punto di vista l’amministratore responsabile comprende che ad ogni categoria di cittadini devono essere riconosciuti, in sede di ascolto, gli stessi diritti.

Umiltà: la conoscenza dei problemi che affliggono le diverse categorie è un processo che non si esaurisce – verrebbe da dire – mai, perché immedesimarsi nel soggetto istante di turno è un’azione che, nel migliore dei modi, ottiene risultati da approssimarsi per difetto e non per eccesso.

Aprire tavoli, coordinarli con dedizione non dando mai l’impressione di volerli governare in forza dei poteri riconosciuti dalla legge, pungolarli sino alla maturazione di traguardi concreti: è il ruolo nel quale un amministratore – legato profondamente alla sua città – si deve spendere quotidianamente investendo tutte le proprie energie.

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